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DA LAVENO A LUINO Il percorso da Laveno a Luino è tra i più pittoreschi della sponda orientale del lago Maggiore, grazie all'ampiezza dei panorami e alla visione dell'incombente Rocca di Caldé con le sue rupi a precipizi nel lago, e il dolce fianco erboso ove si adagia Castelveccana. Sul vertice della Rocca — ov'è oggi un faro votivo ai Caduti — sorgeva in antico un maniero ove si erano asserragliati in difesa i figli di Berengario II contro Ottone I di Sassonia (963) e che gli svizzeri distrussero nel 1513. Ai piedi della Rocca è il borgo di Caldé. Superata Castelveccana, comune comprendente numerose frazioni, si perviene a Portovaltravaglia, allo sbocco della verde Valtravaglia i cui paesetti conservano ancora case e chiese antiche in un contesto urbanistico quanto mai vario e pittoresco. Notevole è qui la Parrocchiale di Bedero (la antica Travalia) risalente forse al X secolo e che conserva l'antico campanile e resti romanici nei fianchi e nelle absidi. Proseguendo nel nostro itinerario tocchiamo Germignaga, grosso paese di origine antichissima, famoso per le sue seterie, ormai congiunto con Luino.
LUINO Luino è una ridente cittadina in rapida fase d'espansione sulle rive e nell'entroterra di un vasto golfo, presso la foce del fiume Tresa e allo sbocco della valle Dumentina. Massimo centro della sponda lombarda, è rinomato per il suo artigianato, per le attivittà industriali e soprattutto per l'animato, pittoresco mercato del mercoledì cui convengono gente d'ogni parte del lago e dalla Svizzera. Fu castrum romano (Luvinum) e luogo aspramente conteso nel Medio Evo. Fece parte della contea d'Angera, poi passò ai Visconti, ai Rusca, ai Marliani, ai Crivelli, per breve tempo agli svizzeri, finché non giunsero gli spagnoli che l'affidarono a successivi feudatari anche se Luino difese sempre le sue antiche libertà comunali. Qui, il ferragosto del 1848, i garibaldini contrastarono validamente le truppe austriache sbarcate a Luino il giorno precedente: dove avvenne lo scontro fu innalzato un monumento a Garibaldi — il primo d'Italia eretto quando era ancor vivo — opera di Alessandro Puttinati (1867). Si ritiene da alcuni — ma senza certezza di documentazione — che a Luino sia nato Bernardino Luini (1480-90 c. 1532) pittore famoso per la soavità e spontaneità delle sue figurazioni. Qui vide la luce nel 1470 il beato Giacobino Luinese cui la tradizione attribuì molti miracoli, sepolto nel convento da lui fondato. Nativi di Luino sono anche i moderni letterati Vittorio Sereni e Piero Chiara. Si sosti, a Luino, sullo splendido lungolago – ove è la statua dorata della Madonna — donde la visuale abbraccia una gran distesa d'acque e di monti, di là « dal golfo irrequieto » come lo dice il Sereni. Fra le opere d'arte ricordiamo la quattrocentesca chiesa della Madonna del Carmine fondata dal B. Giacobino (nell'interno, resti di affreschi del 1540 forse di allievi del Luini), la settecentesca chiesa di S. Giuseppe, in origine cappella privata dei Serbelloni il cui palazzo neoclassico (ora Muni¬cipio) fu disegnato dal luganese Felice Soave. Altre decorose architetture, ingentilite da inserti deco¬rativi (sculture, fregi, ecc.) animano il vecchio centro di Luino con prospettive e accostamenti spesso intensamente pittorici. Presso il camposanto sorge la romanica chiesetta di S. Pietro in Campagna, ripresa nel '600 e nel '700 ma conservante il suo originario campanile del secolo XI. Nell'interno è forse conservata l'unica opera del Luini qui rimasta: una Adorazione dei Magi ricca di domestica intimità.
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