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Lago Maggiore

L'importanza artistica del Verbano non è trascurabile: vi spiccano numerose chiese romaniche, alcune rinascimentali, pitture murali del Medio Evo, dipinti, fra l'altro, di Gaudenzio Ferrari, di Bernardino Luini, del Bramantino, del Morazzone e di maestri superiori. Interessano, in particolare, i superstiti esempi di urbanistica e di architettura spontanee. Ma l'elemento costante e caratterizzante del lago sono le ville, coi loro parchi immensi e meravigliosi. Datano per lo più dall'800 e dal primo '900: fra le più antiche è famosa, a buon diritto, quella sull' isola Bella. A proposito di parchi si sottolinea che il Lago Maggiore é quello, fra i subalpini, che ne apre al pubblico un maggior numero: quello dell'Isola Madre, dell'Isola Bella (ove si può anche visitare il palazzo), della Villa Pallavicino, dell'Isola Maggiore di Brissago, di Villa Taranto: quest'ultimo, botanicamente parlando, tra i più fascinosi d'Europa. Tanta ricchezza di vegetazione, con culture subtropicali, con piante esotiche e rare, presuppone un clima particolarmente mite: ed è proprio questo clima uno dei motivi fondamentali delle fortune turistiche del Verbano. Il paesaggio pur nella sua varietà, è caratterizzato, nel basso lago, da riposanti visioni d'acque e di colli, nel centro lago, dalla sfolgorante bellezza del Golfo Borromeo con le sue isole, nell'alto, da più severi e alpestri contorni. Infine, è peculiare del Verbano, la possibilità di scorgere da vari luoghi, al di sopra dei più modesti profili prealpini, l'erompente architettura di rocce, di nevi e di ghiacciai del Monte Rosa: una meraviglia che, da sola, rende sublime ogni visione.
Un pò di geografia
Il Lago Maggiore è il secondo d'Italia per estensione (216 Kmq.), dopo il Lago di Garda; è lungo 65 Km, largo da 2 a 4,5 Km, alto 193 m. sul mare, profondo, al massimo, 372 m. La sua origine è glaciale. Il Ticino vi si immette a Nord e ne esce a Sud; tra gli altri fiumi tributari i più importanti sono il Toce a Ovest e il Tresa a Est. Geograficamente si situa più a occidente degli altri grandi specchi d'acqua subalpini; lo contornano molti laghi satelliti fra i quali i più vasti sono: a 0, quello di Mergozzo e quello d'Orta, a SE, quello di Varese. La sua sponda occidentale appartiene al Piemonte, quella orientale alla Lombardia, l'estrema settentrionale alla Svizzera (Canton Ticino).
Un pò di storia
L'archeologia ha accertato l'esistenza dell'uomo sulle coste e nei dintorni del Lago Maggiore fin dall'età del bronzo e del ferro. Ai vari stanziamenti preistorici e al predominio dei Galli tenne dietro la conquista romana, affermatasi stabilmente verso il I secolo a. C. Il lago, chiamato allora Verbano - nome tuttora rimastogli - ebbe villaggi fortificati, stazioni militari, importanti mercati, e una rete di strade di collegamento con molti ponti: i centri più importanti furono Angera e Locarno. Si diffuse il Cristianesimo, irruppero i barbari, e la plaga cadde sotto il dominio dei Longobardi e dei Franchi. Poi, anche qui, si succedettero le varie e complesse vicende storiche proprie dell'Italia del Nord: le divisioni e le lotte feudali, la riscossa comunale, l'avvento delle signorie. Sul Verbano si imposero, via via, i De Castello, i Barbavara, i Torriani, i Visconti, gli Sforza. Verso la metà del '400 si afferma definitivamente la famiglia dei Borromeo, che estende per gradi il suo potere su gran parte del lago e lo conserva, sotto varie (orme, anche durante le dominazioni spagnola, austriaca e sabauda (1535-1797). Intanto, fin dal 1513, gli Svizzeri si erano annesso l'estremo lembo settentrionale del Verbano mentre, dal 1735, l'epopea risorgimentale, Luino (1848), Cannobio e Laveno (1859) videro audaci imprese degli Italiani insorti. Unitosi il lago alla Madre Patria (1860), si inizia una lenta opera di ripresa in ogni settore della vita economica e sociale che, se pure con fasi alterne, e con le luttuose parentesi delle due guerre mondiali, è in atto ancor oggi, con la vorticosa dinamica, tipica della Società dei consumi.


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